Attrice cinematografica italiana. Dopo aver girato alcuni caroselli pubblicitari,
si mise in luce come attrice di fotoromanzi; debuttò nel cinema a 25 anni con
Le
sedicenni (1966) di Luigi Petrini, rivelando da subito il suo irresistibile
sexy-appeal. Dimostrò in seguito di saper affrontare ruoli più drammatici e impegnativi,
senza mai rinunciare all'arte della seduzione, in pellicole quali:
Il merlo
maschio (1971) di Pasquale Festa Campanile;
Malizia (1973) - con cui
vinse il David di Donatello e il Nastro d'Argento come migliore attrice e si impose
come capostipite del genere erotico all'italiana - e
Peccato veniale (1974) di
Salvatore Samperi;
Sessomatto (1974) di Dino Risi;
Mio Dio, come sono caduta
in basso! di Luigi Comencini (1974);
L'innocente (1976) di Luchino Visconti;
Il malato immaginario (1979) di Tonino Cervi;
Mi faccio la barca (1980)
di Sergio Corbucci;
Casta e pura (1982) di Salvatore Samperi;
La venexiana
(1985) di Mauro Bolognini;
L'avaro (1989) di Tonino Cervi;
Malizia 2000 di
Salvatore Samperi, infelice tentativo di ripercorrere le glorie di un tempo (n. Pola,
Istria 1946).
Laura Antonelli in una scena del film "Malizia"